Pubblicato il: 5-6-2024
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La Legge di Bilancio per l'anno finanziario 2024 ha istituito un obbligo assicurativo contro i "rischi catastrofali naturali” per tutte le aziende presenti sul territorio italiano entro dicembre 2024. Iniziano a esservi offerte di nuovi prodotti sul mercato e cresce l’importanza di avere dati granulari capaci di rappresentare correttamente i livelli di rischio. La tematica vede lo Spoke 4 “Finanza Sostenibile” attivo e impegnato.
Il provvedimento legislativo ricordiamo nasce dalla necessità di mitigare i rischi legati al cambiamento climatico. L’Italia è un Paese fortemente esposto come ricorda lo studio condotto dal Disaster Risk Management Knowledge Centre (DRMKC) del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea.
L’Italia è tra i paesi europei più vulnerabili alle catastrofi naturali, quali terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. L’Italia inoltre sconta, insieme alla Grecia, il più alto divario di protezione e la più alta esposizione ai rischi, data la scarsa propensione assicurativa.
Il livello di gap di protezione più alto si riscontra per i terremoti e le alluvioni (rispettivamente 98% e 97% dei sinistri non assicurati), seguiti da incendi e tempeste. Secondo i più recenti dati di ANIA, sulle coperture catastrofali in Italia, solo il 3,4% delle microimprese sono coperte da assicurazioni contro le alluvioni e solo l’8,4% contro i terremoti.
Percentuali che restano basse anche per le piccole imprese, assicurate al 28,2% contro le alluvioni e al 32,2% contro i terremoti.
I dati migliorano per le imprese medie, assicurate per circa due terzi, mentre l’obbligo poco cambierà lo stato di cose per le grandi imprese, che già oggi risultano quasi interamente assicurate da questi rischi e hanno generalmente maggiori risorse economiche da dedicare a tale spesa.
Questa mancanza di copertura ovviamente espone le microimprese e le PMI a rischi finanziari ingenti in caso di calamità, a cui il settore pubblico non è in grado di rispondere e da qui la necessità di spingere la copertura assicurativa. Sono rischi che possono compromettere la stabilità e la resilienza di un tessuto imprenditoriale già messo alla prova da condizioni economiche variabili e da un contesto geopolitico non facile.
Si tratta quindi di ridurre l’insurance protection gap che in pratica rappresenta la differenza tra perdite totali e perdite assicurate.
Le perdite assicurate a livello mondiale da catastrofi naturali nel 2023 hanno superato i 100 miliardi di euro per il quarto anno consecutivo e il 2023 è stato caratterizzato anche da un’elevata frequenza di eventi: 142 catastrofi naturali assicurate hanno stabilito un nuovo record.
La maggior parte di essi è stata di media gravità, con perdite da 1 a 5 miliardi di euro. Nel 2023 si sono verificati almeno 30 eventi di questo tipo, molti di più rispetto alla media decennale precedente di 17. Secondo le ultime stime dello Swiss Re Institute, le perdite assicurate potrebbero raddoppiare nei prossimi dieci anni con l’aumento delle temperature e la maggiore frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi. I dati evidenziano un chiaro bisogno di protezione assicurativa, tuttavia in Europa, solo un quarto delle perdite dovute a catastrofi naturali è coperto da assicurazioni.
L’EIOPA, l’Autorità europea che vigila su assicurazioni e pensioni, identifica “un significativo divario di protezione”, attribuibile a varie cause, tra cui la percezione di costi molto elevati, le presunte aspettative di intervento statale, la mancanza di chiarezza nei termini assicurativi, le esperienze negative passate e la complessità del processo assicurativo. Tutte motivazioni che portano a sottovalutare l’importanza di una corretta gestione del rischio e la valutazione dei danni potenziali.
Nel format audiovisivo FOCUS ESG del 29 maggio 2024 Monica Billio dell’Università Ca’ Foscari Venezia, coordinatrice dello Spoke 4 Finanza Sostenibile, e Martina Bignami, Capo del Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) hanno affrontato il tema, discutendo delle misure attivabili nel nostro Paese per ridurre l’insurance protection gap e il ruolo del settore assicurativo, in particolare dell’IVASS.
Il comparto assicurativo sul tema è in accelerazione con prodotti dedicati. Il 30 maggio, per esempio, Generali ha presentato una nuova offerta assicurativa per rispondere alle esigenze di tutela delle oltre 4,5 milioni di imprese italiane con una nuova soluzione, dedicata alla protezione dai danni a fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e terreni, direttamente provocati da eventi catastrofali quali terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.
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