Tredici sfumature di greenwashing: Massimiliano Bonacchi interviene a Focus ESG

Il greenwashing può considerarsi una tattica di comunicazione o marketing utilizzata da aziende, istituzioni ed enti per presentare le proprie attività come ecologicamente sostenibili: si mettono in risalto gli aspetti positivi e si minimizza, o si evita, di menzionare l’impatto ambientale negativo. In altre parole, è un tentativo di apparire più attenti alle risorse di quanto si sia realmente.

Esistono molte sfumature di greenwashing:

dal greenlighting, quando un’azienda, attraverso pubblicità o comunicazione, mette in evidenza un aspetto, anche piccolo, legato ad un prodotto o un’azione che presuppone un certo grado di sostenibilità, al fine di distogliere l’attenzione da attività dannose per l’ambiente condotte in altre aree
al greenrinsing, quando un’azienda cambia regolarmente i propri obiettivi ESG prima di raggiungerli e di fatto rinviandoli. Si assiste a un’esplosione di metodi di misura, claim e obiettivi di sostenibilità, molti dei quali non sono comprovati o sembra improbabile che vengano raggiunti.
fino al greenhushing, quando un’azienda non dichiara le proprie performance di sostenibilità, forse anche nella speranza di eludere il controllo da parte degli investitori.

Per il buon uso delle risorse, le tematiche ESG sono sempre più importanti, soprattutto se correttamente rappresentate. Il rischio greenwashing è sempre presente con gravi ripercussioni su tutti gli stakeholders: consumatori, aziende, finanza e anche decisori pubblici, perché dirotta investimenti su soggetti sbagliati sottraendoli ai più meritevoli. Diventa quindi fondamentale disporre di strumenti adeguati per individuarlo ed evitarne gli effetti distorsivi.

Ne parla a Focus ESG il Professor Massimiliano Bonacchi, Università di Bolzano, che con il suo team ha sviluppato il progetto “ANTGREENWASH – The impact of greenwashing activities on corporate policies and security pricing” in cui ha definito un framework teorico che identifica tredici forme di greenwashing, raggruppate in tre pilastri:

impatto, esagerando il proprio impegno ambientale per apparire più sostenibili di quanto si è realmente
allineamento, fornendo informazioni selettive per ingannare consumatori e/o investitori
comunicazione, esagerando i risultati

L’utilizzo di un algoritmo IA, addestrato per riconoscere il greenwashing, offre uno strumento capace di identificare situazioni a rischio.
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Il tema della errata comunicazione dei profili di sostenibilità (volontaria o meno) colpisce anche le piccole e micro imprese, in quanto un messaggio sbagliato può svalutare il loro impegno reale in ambito ESG e penalizzarle nell’accesso al credito, così come renderle meno attrattive per il personale. C’è il rischio di inserire la propria azienda in una spirale negativa ed è pertanto necessario occuparsi della corretta disclosure di sostenibilità.

Tredici sfumature di greenwashing: Massimiliano Bonacchi interviene a Focus ESG

L’Università di Bolzano ha sviluppato un algoritmo IA in grado di riconoscere il greenwashing e identificare situazioni a rischio. Il Professor Bonacchi ne parla a Focus ESG.

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