Pubblicato il: 5-3-2025
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Senza strategie efficaci di mitigazione e adattamento, le perdite economiche potrebbero aumentare drasticamente in futuro a causa del cambiamento climatico. Le alluvioni, che rappresentano le catastrofi naturali più dannose in Europa, sono particolarmente rilevanti: con l'aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico, le perdite economiche annuali potrebbero raggiungere i 44 miliardi di euro entro il 2100.
Anche le frane rappresentano un rischio significativo in Italia, con una frequenza stimata di 1.000 eventi all'anno (ISPRA, 2023), 100 dei quali colpiscono gravemente abitazioni, aziende e infrastrutture stradali.
Inoltre, la legge di Bilancio 2024 ha introdotto l'obbligo, per le imprese italiane, di stipulare un'assicurazione contro i danni da disastri naturali, che entrerà in vigore dal 31 marzo 2025. Pertanto, è fondamentale valutare l'esposizione delle aziende a tali rischi, sia per le compagnie assicurative sia per determinare quante imprese saranno interessate da questa nuova legge.
Secondo Banca d’Italia, che ha riunito le informazioni sulle unità produttive delle imprese da InfoCamere e su mappe ISPRA, circa il 35% delle aziende manifatturiere è esposto, in una certa misura, a inondazioni e frane.
Considerando l'intera forza lavoro, inclusi i lavoratori in filiali non esposte, queste aziende rappresentano circa la metà degli occupati nel settore manifatturiero, ma solo il 34% degli addetti lavora in stabilimenti vulnerabili a inondazioni o frane. Le inondazioni sono il pericolo più rilevante: il 29,4% delle aziende ha almeno uno stabilimento esposto al rischio di inondazioni, mentre l'8,3% ha almeno un'unità minacciata dal rischio di frane.
Nell’ambito delle attività dello Spoke 4, il gruppo di ricerca di Prometeia analizza l’impatto degli investimenti pubblici nella mitigazione del rischio idrogeologico sulla resilienza delle aziende di fronte agli eventi alluvionali, concentrandosi sul caso unico dell'Italia, un paese particolarmente esposto ai rischi idrogeologici.
Per farlo, è in corso la costruzione di un nuovo dataset che combina più fonti: dati sugli investimenti pubblici di difesa del suolo presenti in OpenCUP, idrografia italiana (DBPrior10k), dati di bilancio delle aziende, dati storici sugli eventi di inondazione in Italia da ISPRA.
Lea Zicchino e Sedric Zucchiatti (Senior Partner e Economist a Prometeia) sono intervenuti a Focus ESG per descrivere il dataset e il suo potenziale utilizzo per indirizzare gli interventi pubblici di mitigazione del rischio idrogeologico.
Partendo da un dataset in cui il nome di molti fiumi non era riportato o non era rintracciabile, è stata svolta un’operazione di pulizia e di armonizzazione sui nomi dei fiumi. Dopo la pulizia, dal database risultano esserci 124.430 tratte di fiume (naturali e artificiali), di cui 22.721 risultano essere tratte artificiali o canalizzate.
Nel complesso, le tratte sono distribuite abbastanza equamente nel territorio italiano mentre i tratti canalizzati/artificiali sono maggiormente al Nord. Incrociando l’idrografia con le mappe di pericolosità ISRA, risulta che il 34,16% di tratte risulta essere localizzata in una zona a pericolosità elevata.
Incrociando le mappe di pericolosità ISPRA con informazioni sulla localizzazione delle imprese, risulta evidente come una quota rilevante del tessuto produttivo italiano è potenzialmente esposta a eventi di natura alluvionale. Il 13,4% delle imprese risulterebbe esposto a una pericolosità almeno media, secondo elaborazioni ISPRA. Inoltre, il numero di eventi alluvionali in Italia è cresciuto nel tempo.
Nel tempo, anche gli investimenti pubblici classificati come lavori pubblici nel sottosettore “difesa del suolo” sono aumentati.
L’ultimo step dell'analisi econometrica prevede di collegare gli investimenti pubblici e le informazioni sugli eventi alluvionali alle singole aziende, in base alla loro vicinanza ai fiumi. Il lavoro è in corso con prospettive di grande utilità sia per i risultati, ma soprattutto per il database che confluirà nella piattaforma AMELIA, per poter essere di supporto a decisori pubblici e aziende.
Il database e le analisi hanno grandi potenzialità di interesse per Comuni, Provincie e Regioni. Sarà possibile armonizzare le informazioni per scelte più mirate e individuare in anticipo le criticità su cui è opportuno porre attenzione e investimenti per accrescere la resilienza del sistema aziende e dei cittadini.
Focus ESG - Episodio 46
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