Pubblicato il: 15-10-2024
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In linea con gli obiettivi PNRR delle Missioni 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) e 5 (Inclusione e coesione), lo Spoke 7 è al lavoro per lo studio, la valutazione e la promozione della resilienza e della sostenibilità territoriale in vari ambiti e contesti geografici.
Per raggiungere questo scopo, lo Spoke sta applicando un approccio che integra i cosiddetti fattori "hard e materiali" (come infrastrutture fisiche e digitali e le risorse finanziarie connesse) con i fattori "soft e immateriali" (quali inclusione sociale, coesione, ambiente, mobilità, imprenditorialità, patrimonio culturale e turistico). L’obbiettivo generale del lavoro è quindi di individuare dati, indicatori e modelli che possano contribuire a migliorare l'attrattività, l'accessibilità e la resilienza dei territori e delle città, supportando stakeholder e policy makers nella costruzione di politiche tarate sulle specificità delle diverse aree territoriali.
Il progetto coordinato dalla prof.ssa Angela Stefania Bergantino dell'Università di Bari sta sviluppando indicatori e mappe a diverse scale territoriali che utilizzano una varietà di strumenti e di fonti - oltre a quelle tradizionali e pubbliche - come survey, applicativi web, e codici. Questa attività consente di definire e calcolare indicatori e simulazioni con riferimento non solo al territorio nazionale, ma anche a confini amministrativi specifici, aree sub-comunali, enti pubblici, agenzie, individui e imprese. Dunque ad un livello di granularità territoriale finora poco esplorato.
“Stiamo producendo indicatori definiti ed elaborati ad hoc, che non si trovano in banche dati già esistenti, e che garantiscono un alto livello di originalità e personalizzazione delle informazioni prodotte - sottolinea la prof. Angela Stefania Bergantino. I dati utilizzati variano tra open source, dati esclusivi e dati originali, con livelli di accesso differenziati a seconda della natura delle informazioni. Lavoriamo quindi per dare una rappresentazione dettagliata e personalizzata dei territori attraverso l'elaborazione di modelli di analisi e interpretazione avanzati. Il nostro lavoro, una volta completato, alimenterà un Decision Support System - deliverable dello Spoke 7 - che potrà contribuire ad arricchire il patrimonio della piattaforma Amelia.”
L’evento di restituzione pubblica di settembre scorso a Istat ha dato modo alla coordinatrice Bergantino di aggiornare la rete di ricerca di Grins sugli avanzamenti del suo gruppo di lavoro. Vediamo in dettaglio i punti emersi.
WORK PACKAGE 7.1
Il primo Work Package “Misurazione e monitoraggio delle carenze di infrastrutture e servizi”, frutto del lavoro congiunto soprattutto dei gruppi di ricerca UNIBA e POLIMI, coordinato insieme alla prof.ssa Marika Arena del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, sta lavorando alla creazione di una dashboard di indicatori sintetici che darà modo di misurare l'attrattività e la resilienza dei territori italiani, a partire da dati che coprono un ampio spettro temporale e spaziale, dal livello comunale a quello regionale.
Si tratta di indicatori che comprendono variabili come il reddito e la spesa pubblica pro capite, la disponibilità di servizi finanziari, l'accesso ai servizi sanitari, il grado di urbanizzazione, il livello dei servizi territoriali, l’accessibilità, e molto altro. Lo scopo è fornire una base per l'analisi data driven delle disuguaglianze territoriali e l'identificazione delle aree più vulnerabili.
"La dashboard interattiva - dice Marika Arena - ci permette di mettere a valore e uso pubblico i dati e i risultati del nostro lavoro. La realizzazione di questa dashboard consente infatti di visualizzare le disuguaglianze tra i territori in termini di infrastrutture e servizi, offrendo ai decisori politici un sistema per il benchmarking delle diverse realtà locali e un supporto per la pianificazione strategica e la valutazione degli interventi pubblici.”
Bergantino aggiunge che “Le unità di ricerca, con il contributo anche di settori disciplinari molto diversi – economisti, ingegneri, esperti di scienze del suolo e fisici –, stanno sviluppando anche modelli di analisi predittiva che integrano dati provenienti da diverse fonti per monitorare l'evoluzione delle vulnerabilità nel tempo e valutare l'impatto degli investimenti nei territori.”
WORK PACKAGE 7.2
Il secondo Work Package “Infrastrutture e mobilità smart e sostenibile”, che vede assieme all’Università di Bari l'Università di Cagliari ed è coordinato dai professori Stefano Galavotti e Raffaele Paci, si concentra sull'analisi delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e sullo sviluppo di modelli che valutano l'impatto degli investimenti sui territori, con specifica attenzione alle infrastrutture verdi e digitali.
Un aspetto fondamentale è la creazione di indicatori sintetici che misurano l’investimento in accessibilità, sostenibilità e resilienza dei territori, utilizzando dati provenienti da fonti come Open Coesione e altre banche dati pubbliche e private sulle spese e gli investimenti. Questi indicatori permettono di valutare l'impatto di politiche territoriali (ad esempio le ZES) e degli investimenti pubblici e privati su infrastrutture e servizi, imprese, persone e territori evidenziando le differenze tra le varie aree del Paese.
Un’altra linea di lavoro, rilevante nella connessione con la piattaforma Amelia, riguarda lo sviluppo di modelli predittivi per analizzare la mobilità e la resilienza dei comuni, soprattutto per le aree interne e i contesti più svantaggiati, ma anche all’interno delle aree urbane, dove la rete di trasporto pubblico deve garantire la funzionalità del sistema.
WORK PACKAGE 7.3
Un’altra linea di lavoro ha riguardato lo studio e l’integrazione del trasporto pubblico locale con la mobilità condivisa (bici, scooter, motorini, auto condivise), che consente spostamenti più facili nel primo e nell’ultimo miglio.
I luoghi fisici in cui tale integrazione può essere favorita, denominati “mobility hub”, sono oggetto di uno specifico approfondimento per valutarne le potenzialità, la collocazione ideale e le preferenze dei cittadini sul tema. “Il lavoro congiunto dei ricercatori dell’Università di Bari e dell’Università di Bologna - afferma Mario Intini, referente per Uniba di questa linea di attività - ha consentito di sviluppare un’indagine che sarà effettuata nei prossimi mesi coinvolgendo i cittadini residenti nelle principali città italiane e che ci consentirà di fornire indicazioni molto importanti per scelte di pianificazione urbana sostenibile tarate sulle specifiche realtà metropolitane”.
Un altro contributo significativo riguarda lo studio della resilienza dei territori durante la crisi COVID-19. Gli studi a questo riguardo hanno utilizzato indicatori che misurano l'efficienza dei comuni nell'affrontare la crisi economica e sanitaria. Attraverso l'analisi di fattori socio-economici e algoritmi di machine learning, è stato possibile identificare le caratteristiche dei comuni che hanno mostrato una maggiore capacità di recupero e possono così assicurare una maggiore qualità della vita in occasione di gravi crisi sanitarie e sociali.
Infine, il Work Package 2 dedica particolare attenzione allo sviluppo di indicatori che analizzano la sostenibilità del settore turistico a livello locale. Attraverso tali indicatori viene monitorata la capacità di attrarre investimenti e la soddisfazione sia dei turisti sia dei residenti; lo scopo è sempre quello di contribuire alla creazione di politiche che migliorino l'attrattività delle destinazioni meno conosciute e favorire un turismo sostenibile.
Un altro filone d’indagine riguarda l’impatto degli investimenti realizzati sulle performance delle imprese turistiche e il ruolo del PNRR, attraverso una survey che è stata ideata da SRM con l’Università di Bari rivolta a 900 imprese del settore alberghiero in Italia. I principali temi approfonditi dalla survey hanno riguardato sia aspetti di consuntivo, relativamente a quanto realizzato dalle imprese in termini di risultati aziendali, investimenti, clientela estera e canali di prenotazione, sia le attese sull’evoluzione del mercato turistico nella prossima stagione e le previsioni in termini di investimenti.
“Abbiamo voluto realizzare una fotografia aggiornata del mondo imprenditoriale su temi che comprendono anche la transizione ecologica e digitale, indagando il punto di vista delle imprese alberghiere, che rappresentano una componente di fondamentale rilevanza della filiera turistica nazionale, delle quali quasi un quarto è collocato nelle regioni del Mezzogiorno.”, dice Salvio Capasso, coordinatore del team di ricerca SRM.
Secondo Stefano Galavotti è proprio questo il valore aggiunto del progetto: “Questi modelli, alimentati da survey e dati socio-economici, permettono di identificare le criticità in termini di trasporti, infrastrutture, servizi pubblici e turismo, fornendo dati e strumenti per supportare le decisioni politiche e migliorare la sostenibilità e l’attrattività dei diversi territori e la capacità delle imprese e dei cittadini di essere resilienti”.
WORK PACKAGE 7.4
A chiudere il cerchio del lavoro dello Spoke 7 ci sono le attività di ricerca del terzo Work Package “Pianificazione in base all'area” che vede una stretta collaborazione nel coordinamento tra l’Università di Bari e il gruppo del DASTU coordinato dal prof. Arturo Lanzani del Politecnico di Milano, e il contributo di molte altre sedi universitarie coinvolte nello Spoke, come Napoli Federico II, Venezia Ca’ Foscari, Bologna, Cagliari e Catania. Questo Work Package si interessa della pianificazione strategica per aree territoriali specifiche, come le isole, le aree interne, le grandi aree urbane e l’Italia di mezzo.
“L’obiettivo - commenta Angela Stefania Bergantino - è sempre lo sviluppo di indicatori di vulnerabilità legati al cambiamento climatico, al degrado infrastrutturale e alla capacità di resilienza economica. Le mappe di vulnerabilità locale che stiamo realizzando sono uno degli output di ricerca più rilevanti per identificare e visualizzare le criticità dei territori italiani, legate ad ambiti come l’educazione, l’ambiente, i trasporti e il sistema sanitario. Queste mappe consentono di rappresentare a livello territoriale i fattori di rischio e di vulnerabilità, offrendo una visione chiara delle aree più esposte e di fornire indicazioni puntuali ai policy makers”.
Vulnerabilità del sistema educativo (sviluppata dal Politecnico di Milano - POLIMI)
Secondo Arturo Lanzani “Questa mappa esamina l’accessibilità e la qualità delle infrastrutture scolastiche in base alla loro vicinanza, la diversificazione dell’offerta educativa e la manutenzione degli edifici scolastici. Indicatori specifici includono la prossimità delle scuole, la diversità dell'offerta educativa, e l'inadeguatezza sismica ed energetica degli edifici scolastici, dunque una serie di indicatori che consentono, con un colpo d’occhio, di individuare le aree più a rischio e da cui partire con politiche ad hoc”.
Vulnerabilità del capitale agro-forestale (Università degli Studi di Napoli Federico II - UNINA)
Misura la vulnerabilità delle risorse agro-forestali attraverso indicatori come l’indice di transizione ecologica degli asset agricoli, la sostenibilità delle risorse idriche e il rischio di perdita di biodiversità dovuta agli incendi. “Queste mappe consentono di visualizzare anche la tensione presente tra vocazione agricola dei territori e consumo di suolo per scopi insediativi monitorando l’erosione della superficie agricola a causa dei processi di urbanizzazione.” Spiega Maria Cerreta della Federico II di Napoli.
Vulnerabilità della rete di trasporto (Università di Bari - UNIBA e UNINA):
Valuta l’efficienza delle reti di trasporto in caso di eventi critici come alluvioni o frane, mostrando come la rete ferroviaria o stradale possa essere influenzata in caso di disastri naturali. L'obiettivo è migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche in scenari di emergenza. “Con queste informazioni si possono immaginare scenari predittivi per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria mirata, coerente con le pressanti dinamiche del cambiamento climatico per le principali arterie infrastrutturali del Paese” afferma Bergantino.
Vulnerabilità del sistema sanitario (UNIBO)
“Questo indice - afferma Elisa Conticelli dell’Università di Bologna - misura la capacità del sistema sanitario di rispondere alle necessità della popolazione, tenendo conto di indicatori come l'emigrazione ospedaliera verso altre regioni, la mortalità evitabile, e la mobilità sanitaria. Inoltre, ci consente di valutare l'affidabilità e l'efficacia dei servizi sanitari locali in termini di infrastrutture e risorse umane e di avere una mappa del rischio del sistema sanitario per densità abitativa”.
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Il successo del Pnrr? Dipende dalla capacità di spesa dei comuni
Un articolo realizzato da Angela Stefania Bergantino e Francesco Porcelli, pubblicato su lavoce.info e qui riprodotto per concessione della redazione.
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2023
2023
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Fondazione GRINS
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Finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 (Infrastruttura e ricerca), Componente 2 (Dalla Ricerca all’Impresa), Investimento 1.3 (Partnership Estese), Tematica 9 (Sostenibilità economica e finanziaria di sistemi e territori).