In evidenza
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Innovare per promuovere l'economia circolare
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Aumentare il riciclo dei rifiuti in risorse
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Aumentare la riparazione e il riutilizzo
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Trasferimento efficiente delle innovazioni
Tra i benefici della transizione verso un’economia più circolare rientrano la riduzione delle emissioni nocive nell’ambiente, una maggiore disponibilità di materie prime, la diminuzione dei rifiuti, un miglioramento della competitività sul mercato, la potenziale stimolazione della crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Per progredire verso un’economia sostenibile e competitiva, nel marzo del 2020, la Commissione europea ha presentato il “Nuovo piano d’azione per l’economia circolare” che, in linea con il Green Deal europeo, mira ad accelerare la transizione verso un’economia di tipo circolare e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 sviluppando servizi e modelli imprenditoriali sostenibili, nonché prodotti ecocompatibili concepiti per essere riutilizzati, riparati o sottoposti a riciclaggio. A febbraio 2021, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sul nuovo piano d’azione richiedendo misure aggiuntive per un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera da sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Nel marzo 2022, la Commissione ha pubblicato il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione: le proposte includono il potenziamento dei prodotti sostenibili, la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, la revisione del regolamento sui prodotti da costruzione e una strategia sui tessili sostenibili.
In Italia sono stati adottati due piani per seguire l’esempio europeo: la “Strategia nazionale per l’economia circolare”, documento programmatico all’interno del quale sono individuate le azioni, gli obiettivi e le misure che si intendono perseguire per una transizione verso un’economia di tipo circolare, e il “Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti”, volto a raggiungere livelli elevati di preparazione per il riutilizzo, il riciclo e il recupero degli stessi.
Il PNRR rappresenta una grande opportunità per la transizione circolare e una migliore gestione del ciclo di vita dei beni finali ed intermedi. In linea con il Piano di Ripresa e Resilienza italiano, lo Spoke 5 mira all’elaborazione di indicatori e allo sviluppo di modelli per l’analisi delle determinanti e degli effetti delle dinamiche di innovazione volte a consentire e incentivare la transizione verso il paradigma dell’economia circolare.
L’attenzione è rivolta alle interazioni sistemiche locali tra imprese, università e istituzioni; alle dinamiche globali e agli impatti internazionali; all’occupazione, alla riconfigurazione delle competenze e ai differenziali salariali; alle politiche regionali per l’innovazione e la specializzazione smart dell’economia circolare.
WP 5.1
WP 5.3
WP 5.2
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Università degli Studi di Bergamo
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Università Commerciale Luigi Bocconi
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Politecnico di Milano
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Economia circolare e innovazione: come possiamo misurarle?
Il nuovo report dello Spoke 5 di Grins fornisce strumenti per indirizzare le politiche future e valutare le pratiche di innovazione nell’economia circolare.
Un aggiornamento sul lavoro di ricerca dello Spoke 5 del progetto Grins.
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Il webinar di presentazione del bando a cascata di Spoke 5: martedì 12 marzo su Zoom.
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Il kick-off meeting dello Spoke 5 all'Università degli Studi di Torino
Il primo incontro di aggiornamento del gruppo di lavoro coordinato da UniTo per il 13 e 14 novembre presso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino.
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Finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 (Infrastruttura e ricerca), Componente 2 (Dalla Ricerca all’Impresa), Investimento 1.3 (Partnership Estese), Tematica 9 (Sostenibilità economica e finanziaria di sistemi e territori).