Il paradigm shift che siamo chiamati ad abbracciare per rendere sempre più circolari i nostri sistemi economici, non investe soltanto la produzione di nuove tecnologie, ma porta anche cambiamenti radicali all'interno delle organizzazioni, così come nei rapporti fra settori, o nei rapporti fra imprese. Il rimescolamento delle strutture produttive è quindi uno degli aspetti più importanti che legano l'innovazione alla transizione circolare.
Per favorire la transizione verso tale modello, bisogna anzitutto sapere chi realizza le innovazioni adeguate, come e dove. Un'innovazione, infatti, non è mai il prodotto di un singolo agente, bensì di un sistema caratterizzato da interazioni fra imprese, università e centri di ricerca.
E dal momento che ogni innovazione si può realizzare solo se ne viene riconosciuto il valore, sia economico che sociale, è cruciale che chi le politiche le fa, abbia in mano dati certi e granulari.
Questo è l'approccio e il contributo che sta dando lo Spoke 5 del progetto Grins, anche nell'ottica di far confluire le proprie ricerche sulla piattaforma open data Amelia, arricchendo la sua knowledge base con analisi e mappature sulla circolarità.
L'evento collettivo del 5 settembre a Istat è stata l'occasione per restituire a tutti i membri della rete di ricerca lo stato dell'arte della ricerca coordinata dal prof. Francesco Quatraro, professore ordinario di politica economica all’Università di Torino, dove coordina il programma di dottorato in Innovazione per l'economia circolare e dirige il Centro interdipartimentale per l'innovazione.
Il cosiddetto technology landscaping è uno strumento primario se si vuole sviluppare indicatori utili ad analizzare e valutare le strategie di innovazione legate all'Economia Circolare. Ma anche mappare le topologie geografiche, settoriali e tecnologiche e le loro ricadute.
I diversi attori istituzionali coinvolti nella generazione e nella diffusione delle tecnologie legate all'Economia Circolare, devono quindi essere compresi e mappati con un approccio ecosistemico. Fondamentali sono le interazioni che si creano tra imprese, università, istituzioni finanziarie, centri di ricerca, start-up innovative, incubatori e acceleratori.
Il recente rilascio del report "indicators and models" da parte dello Spoke 5, riguarda proprio questi aspetti: si presentano ovvero indicatori basati su brevetti, pubblicazioni, dati amministrativi e altri dati.
Le attività di questo primo filone di ricerca avranno ricadute dirette con possibili iniziative di exploitation legate alla piattaforma Amelia. Ad esempio con il Circular Innovation Monitor, un'interfaccai di visualizzazione dati e indicatori utile per mappare le attività nell'ecosistema dell'innovazione circolare, valutando l'impatto delle politiche di innovazione e dell'obbligo di rendicontazione non finanziaria. Saranno coinvolti diversi partner, tra cui l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, il MEF, l'INPS, diverse università e l'ISTAT.
Altro ramo di studi dello Spoke 5 riguarda l'impatto che l’innovazione circolare ha sul mercato del lavoro, con particolare attenzione alle competenze richieste e disponibili e ai differenziali salariali. C’è infatti un divario verificato fra le competenze necessarie al settore dell’EC e quelle attualmente offerte nel mercato del lavoro. Gli indicatori che questa linea di ricerca sta costruendo permettono di identificare le competenze più richieste dalle imprese che pubblicano offerte di lavoro in ambito di transizione circolare. Ma è necessaria anche una mappatura dell'offerta formativa, per capire se e in quali ambiti le università italiane offrono dei percorsi di formazione di supporto alla transizione circolare.
Lo Spoke 5 sta quindi lavorando a un Atlas of CE skills and occupations che mappa le professioni e le competenze legate all'economia circolare, analizzando la domanda e l'offerta di competenze a livello locale. Il progetto coinvolgerà partner come INAPP, Regione Piemonte e altri.
Il deliverable 5.2.1, che presenterà indicatori basati su dati ISTAT, INAPP e altre fonti, è previsto per dicembre 2024.
Il Politecnico di Milano, insieme all’Università di Torino, coordinata la terza linea di ricerca dello Spoke 5. Il lavoro si concentra sulla raccolta di dati e sullo sviluppo di indicatori e modelli per studiare come l'innovazione per la transizione all'economia di mercato nelle imprese e nei territori sia influenzata dal contesto internazionale.
Per fare questo, i ricercatori tengono in considerazione le dinamiche di import-export, gli investimenti diretti esteri, i flussi migratori e delle relative politiche.
Altro focus è sul cambiamento della struttura dei flussi intersettoriali di beni e servizi tra i territori, e alla conseguente riconfigurazione delle catene globali del valore (GVCs) indotta dalla diffusione delle pratiche dell'economia circolare.
A luglio 2024 è stato reso pubblico un primo report e un secondo risultato è in previsione per fine anno.
Come accennato in introduzione, ogni innovazione si può realizzare solo se ne viene riconosciuto il valore, sia economico che sociale. Diventa quindi cruciale che chi le politiche le fa, abbia in mano dati certi e granulari per orientare le sue decisioni regolatorie.
La linea di ricerca a questo dedicata, si occupa di creare una mappa dettagliata dei rischi e delle opportunità a livello regionale per promuovere l'economia circolare.
In pratica si sta costruendo una dashboard di indicatori che aiuti stakeholder e policy maker a prendere decisioni informate e strategiche per una transizione circolare efficace. Si tratta di uno strumento di simulazione che misurerà l'impatto delle dimensioni dell'innovazione circolare sulle performance economiche e ambientali regionali. Questo tool verrà importato direttamente sulla Piattaforma Amelia.
Inoltre, lo Spoke 5, sta creando una vera e propria accademia dell'innovazione circolare, la CE Innovation Academy: attività di formazione per imprese e pubblica amministrazione, a partire dai risultati dell'analisi degli indicatori e degli strumenti di simulazione.
Economia circolare e innovazione: come possiamo misurarle?
Il nuovo report dello Spoke 5 di Grins fornisce strumenti per indirizzare le politiche future e valutare le pratiche di innovazione nell’economia circolare.
2024
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2023
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