Pubblicato il: 26-5-2025
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Mentre le misure strutturali di controllo dell'inquinamento sono complesse e richiedono tempo, soluzioni temporanee che riducano l'esposizione potrebbero offrire benefici immediati. Ma quanto sono efficaci queste strategie di adattamento, in particolare in contesti scolastici?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo condotto uno studio sperimentale randomizzato in cinque scuole primarie di Milano, città nota per i suoi elevati livelli di inquinamento. La ricerca, dal titolo "The effect of air purifiers in schools", è stata curata da:
Jacopo Bonan
EIEE, CMCC e Università di Brescia
Francesco Granella
EIEE e CMCC
Stefania Renna
EIEE, CMCC e Politecnico di Milano
Luis Sarmiento
EIEE, CMCC e Banco de México
Abbiamo assegnato casualmente 95 classi a due gruppi: uno ha ricevuto purificatori d'aria portatili, l'altro ha continuato le normali attività senza modifiche. In alcune aule abbiamo anche installato sensori di qualità dell'aria per raccogliere dati dettagliati su inquinamento e condizioni ambientali.
Il design rigoroso dello studio, basato su randomized controlled trial (RCT), permette di stabilire una relazione causale tra l'installazione dei purificatori e i risultati osservati, superando i limiti degli studi osservazionali che spesso non riescono a controllare adeguatamente i fattori confondenti.
I dati mostrano che i purificatori hanno ridotto la concentrazione di PM2.5 nelle aule del 32% rispetto alle classi di controllo. Questa notevole riduzione dell'inquinamento interno si è tradotta in un calo significativo delle assenze scolastiche: circa il 12,5% in meno, equivalente a 1,3 giorni in meno di assenza per studente all'anno.
L'effetto è risultato particolarmente pronunciato tra gli studenti con tassi di assenteismo pre-trattamento più elevati, suggerendo che i bambini più vulnerabili - forse quelli con condizioni respiratorie preesistenti - beneficiano maggiormente del miglioramento della qualità dell'aria.
Un dato interessante emerge dall'analisi della stagionalità degli effetti: la riduzione delle assenze è stata più marcata in autunno e primavera, mentre non si è registrato un impatto significativo durante i mesi invernali, quando l'inquinamento esterno raggiunge i livelli più elevati. Questa apparente contraddizione ha una spiegazione logica.
L'analisi approfondita rivela che l'efficacia dei purificatori diminuisce quando l'inquinamento esterno supera determinate soglie. Nello specifico, l'effetto sui tassi di assenza non è più statisticamente significativo quando la media mobile di PM2.5 all'esterno supera i 10 μg/m³, o quando più di due giorni su dieci superano la soglia dell'OMS di 15 μg/m³.
Questi risultati supportano l'ipotesi di una relazione non lineare tra inquinamento e salute: migliorare la qualità dell'aria quando l'inquinamento è relativamente basso produce maggiori benefici per la salute rispetto a quando l'inquinamento è già elevato. In altre parole, quando l'aria esterna è gravemente inquinata, i purificatori riducono l'esposizione ma non abbastanza da evitare effetti negativi sulla salute.
Questa scoperta si allinea con precedenti studi che hanno identificato relazioni concave tra inquinamento atmosferico e vari indicatori sanitari. Quando l'inquinamento è diffuso, anche le strategie di adattamento hanno limiti intrinseci.
I dati dei questionari somministrati agli studenti rivelano che i bambini nelle classi con purificatori riportano meno sintomi respiratori rispetto al gruppo di controllo, con riduzioni significative di naso che cola e naso chiuso. Questo suggerisce che la diminuzione delle assenze è probabilmente dovuta a un miglioramento della salute respiratoria.
Interessante notare come l'intervento abbia anche influenzato la percezione degli studenti riguardo alla qualità dell'aria e le loro preferenze per politiche urbane. Gli studenti delle classi trattate mostravano una maggiore consapevolezza ambientale e una preferenza più marcata per politiche migliorative della qualità dell'aria, nonostante l'intervento non includesse campagne informative esplicite.
Uno degli aspetti più rilevanti dello studio è l'analisi costo-efficacia. Il costo totale di installazione e mantenimento di un purificatore d'aria per 10 anni è di circa 3.070 euro. In una classe tipica con 21,6 studenti, questo si traduce in un costo annuale di circa 14,20 euro per studente.
Considerando che l'intervento riduce le assenze di circa 1,34 giorni per studente all'anno, il costo per ogni giorno di assenza evitato è di appena 10,60 euro. Se confrontiamo questo dato con i costi sociali di un giorno di assenza scolastica - stimati in circa 102 euro, considerando assistenza ai bambini, perdita di produttività dei genitori e spese sanitarie - il rapporto benefici-costi risulta di 9,62 a 1.
Questo rende i purificatori d'aria un intervento particolarmente efficiente rispetto ad altre strategie per ridurre l'assenteismo scolastico, molte delle quali richiedono investimenti significativamente maggiori.
I risultati dimostrano che l'installazione di purificatori d'aria nelle scuole può essere una strategia efficace e conveniente per migliorare la qualità dell'aria interna e ridurre l'assenteismo, soprattutto tra gli studenti più vulnerabili. Tuttavia, l'efficacia di questi dispositivi ha dei limiti, specialmente durante i periodi di inquinamento esterno elevato.
Questi risultati hanno implicazioni importanti per le politiche pubbliche. In primo luogo, suggeriscono che le strategie di adattamento come i purificatori d'aria dovrebbero essere considerate complementari, non alternative, alle politiche di riduzione delle emissioni. In secondo luogo, indicano che tali interventi potrebbero essere particolarmente utili quando mirati a studenti vulnerabili e in contesti con livelli di inquinamento moderati.
In un'epoca in cui gli stress ambientali minacciano sempre più la salute pubblica e la produttività, strategie di adattamento come questa rappresentano un'opzione preziosa per mitigare gli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sulla salute e sull'istruzione dei bambini, in attesa di soluzioni strutturali più ampie.
Questo studio è stato finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU, nell'ambito del progetto GRINS (Growing Resilient, INclusive and Sustainable) e dal PRIN 2020HKPNPL "DIGITA".
Lo studio è stato preregistrato nell'AEA RCT Registry (AEARCTR-0011960) e ha ricevuto approvazione etica dal Politecnico di Milano (codice 18/2023).
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