Pubblicato il: 23-10-2024
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Il working paper "Energy Poverty Risk: A Spatial Index Based on Energy Efficiency" propone un nuovo indicatore, lo Spatial Index for Energy Poverty Risk (SIEPR), per mappare e affrontare efficacemente questo problema a livello locale.
L'indicatore comunemente utilizzato per la stima della povertà energetica delle famiglie in Italia non consente di andare oltre la disaggregazione regionale. Il Working Paper pubblicato da Banca d’Italia presenta un indice del rischio di povertà energetica a livello comunale che permette di rispondere all'accresciuta esigenza di avere una maggiore comprensione del fenomeno in ambito locale. Il nuovo indicatore è basato sul grado di efficienza energetica degli immobili ricavato dalle Attestazioni della prestazione energetica (APE).
Un utilizzo dell'indicatore con i dati della Lombardia segnala un maggiore rischio di povertà energetica per le famiglie residenti nei comuni delle aree montane del nord e del sud-ovest e in alcune aree della Valle del Po, a fronte di un rischio più basso per le aree metropolitane di Milano e Brescia. I risultati sono robusti al variare delle ipotesi utilizzate per costruire l'indicatore. Una più diffusa disponibilità di dati consentirebbe di estendere l'analisi ad altre aree del Paese.
Definizione e misurazione della povertà energetica La povertà energetica si riferisce all'incapacità di una famiglia di assicurarsi un livello adeguato di energia a un costo accessibile.
Nonostante l’accesso universale all’energia nelle economie avanzate, molte famiglie continuano a lottare con l'aumento delle spese energetiche. Vari indicatori sono stati sviluppati per misurare questo fenomeno, tra cui:
La povertà energetica è influenzata non solo dal reddito, ma anche dal contesto geografico e dalle caratteristiche dell'abitazione. Fattori come la posizione geografica, l’efficienza energetica degli edifici, l'età delle costruzioni, e l'accesso alle infrastrutture energetiche e ai servizi locali possono aumentare il rischio di povertà energetica. Ad esempio, le aree rurali e montane tendono ad avere edifici meno efficienti, ad avere minore accesso alle infrastrutture energetiche e a ricorrere a biomasse combustibili, gpl e gasolio per riscaldamento.
Il SIEPR è un indicatore composito sviluppato per tenere conto della distribuzione spaziale della povertà energetica. Calcolato a livello locale (municipale), l’indice si basa su quattro componenti principali:
Il SIEPR combina queste quattro componenti in un unico indice che varia da -9 (rischio minimo) a +9 (rischio massimo) di povertà energetica.
L’analisi condotta in Lombardia, la regione più popolosa e ricca d’Italia, ha dimostrato l’efficacia dell’EPRI nell'identificare le aree più a rischio di povertà energetica. I risultati indicano che le aree montane del nord e del sud-ovest della regione, insieme ad alcune aree orientali della Pianura Padana, presentano un rischio elevato di povertà energetica. Al contrario, l'area metropolitana di Milano e i comuni limitrofi mostrano un rischio più basso.
Lo Spatial Index for Energy Povery Risk (SIEPR), in conclusione, rappresenta uno strumento rilevante per i responsabili politici, perché può supportare nella progettazione di interventi mirati contro la povertà energetica a livello locale. La disponibilità di un indicatore a livello locale può infatti facilitare la creazione di un sistema di monitoraggio nazionale della povertà energetica, orientando l'allocazione delle risorse verso le aree più vulnerabili e promuovendo una transizione energetica giusta ed equa.
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