Data la natura complessa del fenomeno, lo Spoke lo affronta con una prospettiva multidisciplinare, coniugando metodi quantitativi e teorici da varie scienze sociali. Il lavoro si articola in quattro differenti Work Package.
Questo articolo dà conto degli aggiornamenti forniti dai membri dello Spoke 8 durante il recente meeting di settembre 2024.
Il WP8.1 lavora per la definizione e la misurazione della sostenibilità sociale, un fenomeno che per definizione è estremamente variegato, ma cruciale per comprendere il benessere di una comunità. In particolare la collaborazione di ricercatori e ricercatrici dell’Università di Catania, dell’Università di Bari, dell’Università di Bologna e dell'Università di Napoli è incentrata sulla definizione e la misura di tre concetti cruciali: coesione sociale, partecipazione sociale, sostenibilità sociale. Per farlo, in collaborazione con il WP2, si serve di una banca dati omogeneizzata a livello regionale, con dati più granulari a livello provinciale e subprovinciale.
Il primo compito riguarda la definizione di Indici di Gini multidimensionali. Storicamente l’indice di Gini è una misurazione delle disuguaglianze di reddito o patrimonio. Per calcolarlo, si considera la distanza tra la distribuzione del reddito o del patrimonio in condizione di perfetta uguaglianza e quella reale. L’area compresa tra queste due curve rappresenta, appunto, l’indice di Gini. Nel corso degli anni la letteratura ha cercato di generalizzare questo indice tenendo conto di altri fattori oltre a quelli strettamente monetari, come ad esempio l’accesso a diversi servizi, le infrastrutture disponibili, il livello di digitalizzazione.
Gli indici proposti vengono poi utilizzati per considerare la resilienza, cioè la capacità di adattarsi agli shock improvvisi, e la convergenza nei livelli di benessere fra i territori.
Alcune regioni che sono tradizionalmente considerate ricche (e lo sono, considerando i livelli di redditi pro-capite) sono in realtà ‘multidimensionalmente povere’ quanto a disponibilità di beni e servizi e , soprattutto, possibilità di partecipazione culturale, sociale e politica dei propri cittadini. Prof. Gianpiero Torrisi
Quando si vanno a considerare questi aspetti, spesso, le diseguglianze tra territori (si pensi alle regioni italiane) sono addiritutra maggiori rispetto a quelle che emergono dalla sola valutazione dei redditi.
Un risultato simile emerge dall’analisi dei dati dell’analisi Multiscopo di ISTAT che indaga le abitudini della vita quotidiana di individui e famiglie nel nostro paese. Quando si va a considerare la povertà multidimensionale, la ricerca ha riscontrato come questa sia più elevata, il doppio a livello di incidenza, rispetto a quella relativa. Il prof. Gianpiero Torrisi, responsabile del Workpackage 8.1 riassume i risultati osservando sinteticamente che “alcune regioni che sono tradizionalmente considerate ricche (e lo sono, considerando i livelli di redditi pro-capite) sono in realtà ‘multidimensionalmente povere’ quanto a disponibilità di beni e servizi e , soprattutto, possibilità di partecipazione culturale, sociale e politica dei propri cittadini”.
Altro tema di lavoro dello Spoke 8 sono le nuove forme di socialità e di partecipazione culturale e come queste vadano a impattare sull’inclusione economica e la sostenibilità sociale, in un contesto segnato da una maggior connessione digitale. Di particolare importanza è proprio l’influenza che hanno le nuove tecnologie digitali sulla partecipazione ad eventi culturali e sociali. L'obiettivo degli studi è quello di fornire dati e analisi che possano guidare lo sviluppo di politiche più inclusive e sostenibili nell'attuale contesto digitale.
Finora, i contributi dell’Università di Catania, Cagliari, Bologna, Torino, Napoli e Bari, in particolare dei workpackage 1 e 2 , si sono indirizzati verso la comprensione dell’impatto della pandemia sulle interazioni sociali e sull’integrazione di soggetti svantaggiati. Per farlo, ricercatori e ricercatrici non si sono solo serviti di dati standard, come quelli forniti da raccolti da ISTAT o SIAE (su partecipazione culturale), ma sono andati oltre, raccogliendo ad esempio dati a livello di imprese. Il database, su base regionale, che hanno costruito e che andrà a contribuire alla piattaforma Amelia è composto da più di 250 variabili, che prendono in considerazioni vari aspetti. Gli ambiti coperti dal dataset riguardano, in particolare, la demografia, l’economia, la cultura, il benessere soggettivo.
Un altro database, questa volta su base comunale, è stato compilato con dati provenienti da varie fonti. In primis gli indicatori e le analisi ISTAT, come l’Indicatore di Fragilità Comunale (IFC), che misura l’esposizione dei territori comunali ai rischi di origine naturale e antropica e a condizioni di criticità, e A Misura di Comune, un sistema multi fonte progettato da ISTAT che offre una fotografia più dettagliata sui territori con dati riguardanti popolazione, formazione, occupazione, benessere economico, politica e istituzioni, economia, ricerca e sviluppo. Altri dati provengono invece da Strategia Nazionale Aree Interne - SNAI, politica territoriale diretta al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini e delle opportunità economiche nei territori interni e a rischio marginalizzazione. Altri dati sono quelli sugli studenti fuori sede e quelli elettorali.
Nel mentre, è in corso una survey su partecipazione culturale, sociale e politica e ruolo della digitalizzazione, che prende un campione rappresentativo delle aree urbane funzionali. Queste aree non tengono conto soltanto dei confini amministrativi, ma anche dei flussi quotidiani, come gli spostamenti pendolari, e riflettono un concetto di area urbana più ampio, appunto, della singola città. Quindi prende in considerazioni più gli aspetti di collegamento tra la città principali e la sua periferia.
Al centro del lavoro del WP3 c’è invece il crimine e la collusione tra le amministrazioni pubbliche. Il fine è infatti indagare sulle ragioni che favoriscono l'ingresso delle organizzazioni criminali all'interno delle istituzioni e delle aziende locali; in seguito, esplorare gli effetti che la presenza della criminalità organizzata esercita sul comportamento elettorale, sulle decisioni politiche locali e sulle performance economiche delle imprese.
Per farlo il gruppo di lavoro, con contributi che provengono dall’Università di Cagliari, Catania, Bergamo, Bologna, Napoli, Parma, Padova e Torino, si concentra anche sugli effetti dell’uso di algoritmi di intelligenza artificiale, ma non solo, possano portare per contrastare la criminalità.
In particolare sono in corso due survey. La prima per cercare di comprendere la domanda di politici locali onesti e non collusi con la criminalità. La seconda invece si concentra sull’offerta di politici locali e attraverso “honesty game”, cioè esperimenti progettati per studiare il comportamento etico e la propensione delle persone a dire la verità o a mentire in situazioni strutturate. Questo tipo di esperimenti sono ormai una parte integrante dell’economia comportamentale per comprendere quali sono i fattori che incentivano l’onestà, a partire dalle norme sociali, dai vincoli esterni, propensione personale.
Infine il WP4 esplora il ruolo dell'educazione all'imprenditorialità nell'incentivare la coesione e la sostenibilità sociale, con un'attenzione particolare ai gruppi svantaggiati. Si pensi ad esempio a immigrati, persone con disabilità, disoccupati. Sono in particolari le grandi aree che rischiano di esporre maggiormente le persone all’esclusione sociale.
E’ in corso la realizzazione di un centro “Phygital”, con servizi erogati in presenza e digitalmente, per aiutare le istituzioni che operano nell’ambito dei processi di integrazione a individuare best-practice e attuarle in modo efficace.
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