Pubblicato il: 15-11-2024
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I sistemi e gli ambienti in cui viviamo possono essere colpiti da shock improvvisi, come avvenuto con la pandemia di SarsCoV2. Per questo motivo è di fondamentale importanza comprendere come i sistemi rispondono a questi shock: o, detto altrimenti, il grado di resilienza di un sistema. Come si adattano gli agenti economici- ad esempio famiglie o imprese- a questi determinati shock? Sono in grado di recuperare un stato di equilibrio come prima dello shock?
Proprio sulla resilienza agli shock di famiglie e consumatori si incentra il lavoro dello Spoke 3, coordinato dal Professor Tullio Jappelli dell’Università Federico II di Napoli. Al progetto partecipano sia università - quella di Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Padova, Palermo, Torino, Roma Tor Vergata- ma anche istituzioni esterne come EIEF, Ania, Prometeia, Intesa. L’obiettivo, come detto, è fornire dati e analisi sulla resilienza agli shock di famiglie e consumatori da inserire nella piattaforma Amelia.
È di fondamentale importanza sottolineare che il concetto di resilienza non riguarda l’assenza di vulnerabilità da parte del sistema. Per fare un esempio da un campo in cui il concetto è stato utilizzato intensamente, pensiamo proprio al caso di epidemie. Se un’epidemia colpisce una popolazione vulnerabile, vi sono vari fattori che possono influenzare la sua diffusione: il comportamento degli agenti, il rispetto delle regole di distanziamento sociale, le policy di sostegno economico messe in atto dai governi.
Lo stesso succede nei sistemi economici: vi sono degli strumenti che possono mitigare o ampliare la risposta agli shock da parte degli agenti economici. Istruzione e salute possono essere visti come strumenti ex ante per aumentare la resilienza degli agenti, mentre assicurazioni possono farlo ex post.
In questo articolo si da conto degli ultimi aggiornamenti sullo stato dell’arte della ricerca dello Spoke 3, per come sono stati forniti durante il recente evento di restituzione di settembre 2024.
Il WP 3.1 si interessa in particolare a una mappatura della domanda di servizi sanitari nel nostro Paese. In particolare, due sono i tipi di dati che vengono utilizzati: da una parte quelli forniti dai medici di base, dall’altra invece quelli forniti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Questi dati saranno poi utilizzati per indagare due aspetti di grande importanza per il pubblico. In primo luogo l’effetto che ha la salute sul mercato del lavoro. Si tratta di una ricerca di estrema importanza vista la dinamica demografica seguita dal nostro paese.
Infatti, il declino demografico porterà a una popolazione sempre più anziana con conseguenti effetti sul mercato del lavoro che dovrà quindi adattarsi, almeno in un primo periodo, a questa situazione. In secondo luogo invece quelli sulla valutazione del sistema sanitario nel nostro paese. Anche in questo caso, la politica discute in maniera accesa sullo stato del nostro sistema sanitario. Avere quindi dati granulari da utilizzare per poter fornire una valutazione dello stato di salute del sistema sanitario è di fondamentale, vista anche l’importanza che questo ha per la popolazione.
Il WP3.2 invece si concentra sulle scelte in fatto di capitale umano, in particolare sui fattori sociali, istituzionali ed economici che lo influenzano. Sappiamo infatti quanto il capitale umano sia cruciale nella crescita di un paese. Il sistema educativo da anni soffre di vari problemi, come l’abbandono scolastico, e allo stesso tempo c’è il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, quindi le competenze richieste dal mondo del lavoro non combaciano con la formazione degli individui.
Per cercare di comprendere questi fattori i ricercatori e le ricercatrici si servono di un dataset che comprende dati amministrativi delle università; i dati messi a disposizione da AlmaLaurea; quelli del Ministero dell’Istruzione, oltre ai test standardizzati (INVALSI) e a survey ad hoc riguardanti le dinamiche del mercato del lavoro. Grazie a questo dataset, si possono studiare vari fattori legati alla formazione del capitale umano e a eventuali interventi per situazioni di problematicità.
Il lavoro di WP 3.3 si concentra invece sull'analisi delle competenze e sulla creazione di politiche che agevolino la transizione scuola-lavoro e riducano la disoccupazione giovanile, supportando così la sostenibilità a lungo termine della società.
In questo momento il WP si sta concentrando su un’indagine su circa 2000 individui riguardante l’allocazione del tempo libero di famiglie con figli e figli tra gli 0 e i 10 anni in due regioni italiane, la Campania e l’Emilia Romagna. La raccolta dati si concentra in particolare sul tempo libero all’interno della famiglia, sul lavoro retribuito e quello invece non retribuito come quello domestico. Questa differente allocazione di tempo influenza poi decisioni riguardanti alla partecipazione alla forza lavoro, stereotipi, congedi parentali, decisioni sul mettere su famiglia o no, lo sforzo mentale.
Uno dei risultati della ricerca mostra come il lavoro non retribuito, in Emilia Romagna, sia distribuito in maniera non uniforme rispetto ai giorni della settimana. Mentre questo aumenta nel weekend per gli uomini, sono le donne a spendere più di tre ore al giorno per svolgere queste mansioni. Il tempo libero delle donne, inoltre, è strettamente collegato alla cura dei figli durante la settimana: solo il 34 per cento di questo è infatti svolto senza bambini. Questo gender gap tende a scomparire durante il weekend.
Il lavoro del WP3.4 si concentra invece sul sondare il polso della popolazione riguardo la propria condizione economica, attraverso una Survey sulle aspettative dei consumatori (ISCE). Questo lavoro si basa sul raccogliere dati su variabili di tipo demografico, occupazionale, di reddito e ricchezza, consumo aspettative e credenze. In particolare l’ISCE ha lo scopo di fornire un’infrastruttura per ottenere una panoramica delle aspettative dei consumatori con elevata frequenza; fornire uno strumento per l’analisi delle policy; sperimentare sulle metodologie statistiche riguardanti le indagine campionarie e infine moduli appositi per la domanda di lavoro.
Questo lavoro è di fondamentale importanza per ottenere un quadro della situazione del paese per quel che riguarda i consumi e le aspettative economiche degli agenti. Nel campo economico, soprattutto quando è necessario comprendere che impatti avrà una policy o quali sono le tendenze del mercato del lavoro, tutto ciò è fondamentale. Pensiamo per un attimo all’opposto, cioè le previsioni meteo. Una persona che vuole prevedere il meteo da qui a una settimana non deve tenere conto delle aspettative degli agenti, cioè se preferiscono pioggia o sole, ma soltanto di variabili fisiche. Al contrario, consideriamo una situazione- come venne discussa nel 2020 per far fronte allo shock pandemico- di riduzione dell’IVA. Una tale policy si innesta necessariamente sulle aspettative degli agenti. Se questi infatti sanno che in un tempo relativamente breve vi sarà un calo dell’iva, rinvieranno i loro consumi. Senza considerare le aspettative degli agenti, quindi, le policy rischiano di rivelarsi inefficaci o addirittura dannose.
Questo tipo di analisi, svolta dall’Università di Napoli assieme ad ANIA, è rivolta a individui residente in Italia tra i 18 e i 75 anni. Quanto emerso dalle rilevazioni mostra una variabilità temporale. Gli indicatori, come la crescita dei consumi, hanno mostrato un aumento, in media, con un calo invece della deviazione standard nel corso delle varie indagini. Emerge però anche una forte componente di variabilità demografica.
Gli indicatori, come mostra la figura sopra, tendono a essere negativamente correlati con l’età.
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2023
2023
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