La riqualificazione energetica degli immobili è uno dei tasselli fondamentali per la decarbonizzazione e la transizione energetica. Il settore pubblico, attraverso l’efficientamento del proprio vasto patrimonio, sia residenziale sia non residenziale, può dare un contributo significativo alla trasformazione del parco edilizio nazionale verso edifici sempre più efficienti.
In questo contributo ci proponiamo di fare il punto sulle numerose iniziative legislative e programmatiche che si sono susseguite negli ultimi anni su questo tema (capitolo 1) e sull’effettiva situazione in termini di efficienza energetica del patrimonio pubblico, in particolare per quanto riguarda gli immobili destinati ad abitazioni (capitolo 2).
Dal punto di vista del quadro legislativo ed istituzionale, negli ultimi anni si sono susseguiti diversi interventi e programmi sia a livello europeo che nazionale. Le direttive Energy Efficiency Directive III del 2023 e Energy Performance of Buildings del 2024 introducono una serie di misure per accelerare la transizione e rafforzano il ruolo della PA nel conseguimento dei target di efficientamento in un contesto in cui gli investimenti per l’energy efficiency degli edifici pubblici stanno procedendo a rilento.
Fino al 2023 gli obblighi riguardavano solo gli immobili della PA centrale e peraltro il Programma di Riqualificazione Energetica della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC), introdotto nel 2014 ha conseguito risultati modesti. Dal 2023 l’obbligo di ristrutturazione è stato esteso agli edifici alla PA locale e all’edilizia residenziale pubblica. L’aggiornamento del PNIEC, inviato a giugno alla Commissione europea, contiene diverse misure volte a incentivare l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
I dati sugli attestati energetici del patrimonio pubblico, tra le poche informazioni disponibili per fotografare l’effettiva situazione, evidenziano una minore efficienza degli immobili pubblici a uso residenziale rispetto a quelli a uso non residenziale. Parallelamente dai dati del censimento del MEF si evidenzia come gli immobili di edilizia residenziale pubblica (ERP) siano vetusti (in larga parte si tratta di edifici costruiti almeno 40 anni fa, il 47% delle abitazioni risulta edificato prima del 1980) e localizzati in zone ad elevata domanda energetica. Gli investimenti fatti e l’utilizzo dei diversi (pochi) strumenti agevolativi risultano modesti ed è quindi ipotizzabile che, salvo limitate eccezioni, il patrimonio debba essere riqualificato in maniera importante.